mercoledì 10 aprile 2019

Che fretta...a New York!

I newyorkesi camminano più in fretta, parlano più in fretta, pensano più in fretta. Non è necessario esserci nati per essere newyorkesi, ma dopo sei mesi tu camminerai, parlerai e penserai più in fretta. 
E da quel momento anche tu potrai considerarti un newyorkese. (cit.)



E’ proprio questo il ricordo che ho appena approdata a Manhattan, persone che correvano, con i loro bicchieroni di caffè, con le loro valigette e che non si guardavano attorno. Persone ferme ai semafori rossi, che una volta diventati verdi, si muovevano in massa, uno accanto all’altro ma senza mai voltarsi, senza mai guardarsi a lato ma solo dritto a loro. Persone che parlano al telefono di affari, di borsa, marketing e se tu, piccola e indifesa turista ti fermi per 3 secondi solo per capire dove andare, ti travolgono. Tu lì non ci puoi stare, stai intralciando la loro maratona. Ma io dovrei togliermi il giubbotto, vorrei prendere qualcosa nello zaino o semplicemente fermarmi per fare una foto, non faccio nemmeno in tempo a pensarlo che già vengo spinta a destra e a sinistra. Oh sorry! Sorry! 20 volte Sorry in 20 secondi...niente, mi tengo il giubbotto! :)
Giuro, sembra il racconto di un film, ma è davvero questo che accade negli orari di punta nelle strade più popolari di Manhattan. Allora dopo qualche ora, mi trovo anche io ad andar di fretta, ad aumentare sempre di più il passo, come se stessi arrivando tardi a un appuntamento o stessi perdendo il treno...ma quale appuntamento? e quale treno?? Mi accorgo, che ormai non mi fermo nemmeno più per prendere le cose nello zaino, faccio tutto camminando, bevo, mangio, consulto la guida senza mai fermarmi.

Valentina

1 commento:

  1. Andare a New York è uno dei miei sogni nel cassetto... chissà se prima o poi riuscirò a realizzarlo, io ci spero sempre <3

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